6 aprile 2022

POLIZZA VITA CASO MORTE: COME FUNZIONA?

Con questa news proseguo il ciclo di news dove approfondirò il bene e/o il male delle polizze personali.

Oggi parlerò della polizza vita caso morte, vale a dire quella che al verificarsi del “nefasto evento“ paga il capitale assicurato.

Inizio questa news raccontando quello che quotidianamente mi accade.

La domanda classica che mi viene posta è:

Domanda: vorrei fare una polizza che se mi capita qualcosa, la mia famiglia/la mia attività, non abbia/ abbiano problemi… per quanto mi devo assicurare ?

La mia risposta è:

Risposta: prima di pensare per quanto ti devi assicurare forse è meglio se capisci per quali rischi ti devi assicurare.

A questo punto segue quasi sempre la replica che è: se dovessi “andare al creatore“, se mi dovesse venire una malattia che non mi permette più di lavorare… insomma tutte queste brutte cose.

A quel punto tramutare questi concetti in una soluzione assicurativa sarebbe abbastanza semplice, però, a mio parere, non sufficiente per far comprendere a pieno al mio interlocutore del momento quale sia effettivamente la situazione da affrontare e valutare per fare delle corrette scelte assicurative.

Domanda: Quindi cosa fare?

Risposta: semplice decido di spiegare quanto segue:

Assicurazioni personali

A questo punto con l’aiuto di uno schema spiego meglio quali siano i rischi riguardanti una persona fisica e quindi le assicurazioni personali utili allo scopo.

Ed ecco lo schema:

Quali sono gli eventi di tutti i giorni che possono colpire l’integrità fisica di un soggetto?

  • la malattia;
  • l’infortunio.

Entrambe possono avere come conseguenza:

  • la morte;
  • l’invalidità permanente;
  • l’inabilità temporanea.

Le assicurazioni personali conseguenti sono:

  • Polizza Infortuni;
  • Polizza Invalidità Permanente da Malattia
  • Polizza Vita;
  • Polizza vita + invalidità permanente grave;
  • Polizza Long Term Care.

Polizza vita caso morte: cosa copre?

Come detto, oggi parlerò della polizza vita caso morte, oltre a scrivere cosa copre e cosa non copre mi soffermerò sulle modalità da rispettare in fase di sottoscrizione.

Una polizza vita caso morte assicura il “nefasto evento“ di una persona sia in conseguenza di infortunio che in conseguenza di malattia.

Pertanto se hai già una polizza infortuni, piuttosto che stai valutando di sottoscrivere una polizza infortuni ti suggerisco quanto segue:

1. individuare il medesimo assicuratore per stipulare sia la polizza infortuni che la polizza vita caso morte;

2. per individuare l’assicuratore gli step da seguire in ordine di priorità sono:

  1. l’assicuratore che in base all’età dell’assicurando ti garantisca il premio più basso per l’assicurazione vita caso morte;
  2. l’assicuratore che non ti costringe ad assicurare nella polizza infortuni ancora il caso morte, visto che lo assicurerà già nella polizza vita;
  3. l’assicuratore che rispetto all’età e al capitale assicurato prevede la più ridotta compilazione di moduli, di viste mediche e di accertamenti… Perché anche tutta questa     attività ha un costo.

Una polizza vita caso morte eroga un capitale assicurato al verificarsi del “nefasto evento”, a patto che nel percorso di assunzione del rischio, l’assicurando:

  • non abbia dato risposte non veritiere nel questionario di sua spettanza, per esempio si è dichiarato non fumatore quando magari lo è anche se in misura ridotta e discontinua nel tempo;
  • non abbia tratto inganno dando risposte non vere ai medici che hanno compilato i questionari di loro spettanza.

Qualora dovessero risultare delle anomalie nel percorso di assunzione del rischio, al verificarsi del “nefasto evento” l’assicuratore potrebbe anche non pagare il capitale assicurato.

Ci sono anche dei casi (pochi) per cui ci possono essere delle esclusioni e/o delle delimitazioni di operatività della copertura assicurativa.

In linea di massima le più importanti sono:

  1. il rischio di morte è coperto qualunque possa esserne la causa, senza limiti territoriali e senza tenere conto dei cambiamenti di professione dell’Assicurato – fatti salvi gli effetti sul Contratto previsti dall’art. 1926 codice civile in ordine alle circostanze che possano aggravare il rischio o comportarne la sua esclusione;
  2. dolo del Contraente (suicidio) o del Beneficiario (l’omicidio dell’assicurato);
  3. partecipazione attiva dell’Assicurato a delitti dolosi;
  4. suicidio, se avviene nei primi due anni dall’entrata in vigore dell’assicurazione;
  5. decesso avvenuto in uno qualunque dei paesi indicati come paesi a rischio e per i quali il Ministero degli Esteri ha sconsigliato di intraprendere viaggi a qualsiasi titolo;
  6. incidenti di volo, se l’Assicurato viaggia a bordo di aeromobile non autorizzato al volo o con pilota non titolare di brevetto idoneo;
  7. guida di veicoli e natanti a motore per i quali l’Assicurato non sia regolarmente abilitato a norma delle disposizioni in vigore;
  8. abuso di alcolici, uso non terapeutico di psicofarmaci e stupefacenti o abuso di farmaci;
  9. partecipazione attiva dell’Assicurato a fatti di guerra, tumulti popolari, ribellioni, rivoluzioni, insurrezioni, colpi di Stato.

Polizza vita caso morte: le tipologie

Essenzialmente vi sono due tipi di polizza vita caso morte:

  1. polizza vita caso morte con durata limitata al periodo di dilazione del pagamento del premio. Questo tipo di polizza garantisce il pagamento del capitale assicurato se il “nefasto evento“ avviene nel corso della durata della polizza vita a caso morte. Una volta terminato il periodo contrattualmente pattuito dell’assicurazione vita caso morte, i premi pagati s’intendono incamerati dalla compagnia assicurativa ed in caso di verificarsi del “nefasto evento” in data successiva al periodo contrattualmente pattuito, nulla è dovuto a coloro che erano i beneficiari di polizza;
  2. polizza caso morte a vita intera. Questo tipo di polizza prevede il pagamento dei premi per un periodo pattuito contrattualmente e garantisce il pagamento del capitale assicurato in qualsiasi momento della vita dovesse capitare il “nefasto evento“, quindi anche a pagamento dei premi ultimato. Si tratta di una polizza che spesso viene utilizzata per garantire ai beneficiari, che sono anche gli eredi dell’assicurato, il pagamento delle tasse di successione. In alcuni casi queste polizze vengono anche utilizzate per coprire le figure chiave di un’azienda che magari sono anche i soci.

Polizza vita caso morte: i beneficiari e le altre figure previste dalla polizza

Le figure contrattualmente previste da una polizza vita caso morte sono:

  1. l’assicurato, che è il soggetto la cui esistenza è assicurata;
  2. il contraente, che è colui che sottoscrive il contratto e che paga il premio, che può essere soggetto diverso dall’assicurato;
  3. il beneficiario che, se le figure ai precedenti punti 1) e 2) sono uguali, per forza di cose deve essere una o più figure diverse. Se invece le figure ai precedenti punti 1) e 2) sono diverse, allora il contraente può anche essere beneficiario della polizza.

Il beneficiario può essere indicato con il nome e cognome, con il grado di parentela con l’assicurato, oppure indicando la categoria in cui rientra in base alle norme ereditarie per esempio erede/i legittimo/i ecc.

Anche le quote di spettanza dei beneficiari possono essere identificate come percentuali/rapporti rispetto alla somma assicurata, piuttosto che indicando un valore assoluto.

I beneficiari della polizza possono essere variati in qualsiasi momento dal contraente, salvo che non abbiano formalmente accettato il loro beneficio e a quel punto il contraente, trattandosi di contratto in favore di terzi, non può più cambiare/revocarli.

Diciamo che è piuttosto raro che tutto ciò possa accadere, perché è abbastanza difficile che un beneficiario di una polizza vita ne possa essere a conoscenza.

Polizza vita caso morte e invalidità permanente grave.

Questa è la polizza che forse meglio si addice per chi vuole essere certo che al verificarsi, anche, dell’eventualità di evento che determina un’invalidità permanente grave possa continuare a vivere in un modo decoroso, ovvio, tutto dipende poi dalle somme assicurate.

Infatti è assolutamente suggerita per professionisti, imprenditori e tutto quelle persone che sono importanti per la loro famiglia e per se stessi e che se gli dovesse capitare il problema potrebbe esser grande sia per loro che per i loro familiari.

Si tratta di una polizza che eroga un capitale anche al verificarsi di una grave invalidità.

Ed ecco la nota dolente.

Ricordo che per questo tipo di polizza è molto importante prestare attenzione alla definizione di invalidità permanente grave.

Domanda: Cosa si deve intendere per invalidità permanente grave?

Risposta: purtroppo ogni polizza prevede definizioni diverse.

Personalmente ritengo che la polizza migliore sia quella considera invalidità permanente grave lo stato fisico dell’assicurato tale da non permettergli di continuare a svolgere attività professionale uguale o molto simile a quella svolta prima del verificarsi dell’evento che ha determinato questa invalidità.

Purtroppo il mercato assicurativo propone le più disparate definizioni di invalidità permanente grave e come si può ben intendere visti il motivo e la figura professionale a cui si suggerisce la sottoscrizione di questa polizza, diventa di fondamentale importanza tale definizione.

A questo punto, se dopo aver letto questa nostra news ti sei reso conto che anche una semplice polizza vita caso morte piuttosto che invalidità permanete grave, ha tutta una serie di insidie che è meglio evitare prima che sia l’assicuratore a farti presente della loro esistenza al verificarsi di un sinistro. Contattaci!!!!!!

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