5 agosto 2021

POLIZZA INCENDIO AZIENDA: È SUFFICIENTE IN CASO DI SINISTRO?

Perché parlare della polizza incendio azienda?

Perché finchè non si vivono certe esperienze, non si può nemmeno lontanamente, immaginare cosa può emergere quando capita un evento di questo genere.

Ovviamente si sta parlando di incendio non di piccole dimensioni, quindi che necessita dell’intervento dei Vigili del Fuoco.

L’imprenditore medio, giustamente, pensa che una volta terminato il lavoro dei Vigili del Fuoco non resta che augurarsi di avere una polizza incendio ben fatta per cercare di ridurre al minimo l’impatto dell’evento dannoso.

Ed invece si sta sbagliando perché spesso in contemporanea ai Vigili del Fuoco, oppure subito dopo poco tempo, si presenta alla porta aziendale l’ARPA.

La prima reazione di qualsiasi imprenditore nel vedere i funzionari dell’ARPA bussare alla sua porta in azienda è un misto tra lo sbalordimento e la rassegnazione, mai pensando che costoro potrebbero addirittura aggravare il già pesante bilancio dell’incendio da poco accaduto.

Domanda: ma perché dovrebbe accadere tutto ciò in caso di incendio in azienda?

Risposta: semplice, perché i funzionari dell’ARPA sono veduti a controllare se in conseguenza dell’incendio ci siano stati degli sversamenti di sostanze tossiche sul territorio, piuttosto che nelle falde, piuttosto che nell’aria.

Ovviamente se i funzionari constatano che si sono verificate una di queste circostanze, a quel punto, per l’azienda che è già boccheggiante per l’incendio, inizia una vera e propria “odissea“ non solo a livello di burocrazia ma anche come potenziali danni da pagare per bonificare gli elementi naturali inquinati.

Per opportunità tralascio i profili di natura penale in relazione ai quali mi riservo di trattarli con apposita news, in futuro.

In quei momenti di tragedia e di giusta preoccupazione il nostro imprenditore, un po’ di serenità l’ha riacquistata perché è convinto di avere un’ottima polizza incendio per la propria azienda, che copre tutto. Convinzione rafforzata dal fatto che andando a riesumare la polizza dal suo archivio cartaceo, la prima cosa che ha letto è che è all risks.

Domanda: Quindi tutto bene?

Risposta: mi dispiace deludervi… purtroppo no.

L’importanza delle polizza rc inquinamento

Domanda: Perché non si può essere tranquilli solo con la polizza incendio aziendale?

Risposta: semplice, la polizza pur essendo molto ben fatta ed essendo all risks, non potrà mai essere una polizza rc inquinamento!!!!!!!!

Domanda: Ma allora il nostro amico imprenditore è completamente rovinato?

Risposta: Nì.

Domanda: Perché?

Risposta: semplice! scartabellando le altre polizze, il nostro amico imprenditore si è accorto che nella polizza di responsabilità civile aziendale è presente la clausola di inquinamento accidentale, ha chiamato per conferma il suo assicuratore che ha confermato e quindi è tornato ad essere più sereno.

Domanda: Ma quindi è giusto che il nostro amico imprenditore abbia riacquisito parte della sua serenità?

Risposta: Nì…

Domanda: Perché?

Risposta: Perché il massimale della clausola inquinamento accidentale della polizza di responsabilità civile aziendale non corrisponde mai al massimale della polizza ma un sottolimite che raramente supera € 150.000,00, che sembra tanto, ma così non è. Ma soprattutto il nostro amico imprenditore non si è accorto, perché non ha letto bene il verbale dei funzionari ARPA che ha messo sotto sequestro anche parte dei fabbricati aziendali e dei macchinari aziendali anch’essi da bonificare ma che, non essendo beni di terzi, non possono rientrare nella copertura assicurativa della polizza di responsabilità civile aziendale.

E di colpo il nostro amico imprenditore torna a perdere di nuovo la poca serenità che aveva recuperato in precedenza.

Domanda: Ma quindi la situazione non ha altre vie d’uscita?

Risposta: una via d’uscita potrebbe esserci se l’imprenditore interessato ha in essere una polizza rischi ambientali. Purtroppo però sono talmente poche questo tipo di polizze nei portafogli assicurativi degli imprenditori che è piuttosto improbabile che il nostro imprenditore l’abbia sottoscritta.

Sicuramente l’aver sottoscritto anche una polizza rischi ambientali metterebbe al riparo il nostro amico imprenditore da almeno il 90% dei problemi che ne potrebbero derivare da un incendio che, oltre a danneggiare i beni, provoca sversamenti vari di sostanze inquinanti.

Resta il tema del danno da interruzione di attività conseguente ad inquinamento, ma anche in conseguenza all’incendio, per cui vi rimando ad altro nostro articolo, dove approfondiremo la polizza rc inquinamento, i vantaggi di averla nel caso in cui venga aperto procedimento penale ed altri particolarità specifiche.

Incendio in azienda con conseguente rischio inquinamento: un caso reale

Luogo di accadimento: provincia di Milano.

Sinistro accaduto: incendio di dimensioni rilevanti che ha danneggiato impianto di un’azienda con parte in plastica che, per le fiamme, è colata e è finita in vasche di raccolta acqua, sul terreno e su macchinario dell’azienda, anche in conseguenza dell’intervento con le idropompe dei vigili del fuoco.

Intervento dell’Arpa: già il giorno successivo all’incendio.

Attività svolta dall’Arpa: raccolta di campioni un po’ ovunque in azienda, nei territori confinanti l’azienda, in un canale confinante l’azienda e verifica della qualità dell’aria rilevata dalle centraline della zona.

Provvedimenti presi dall’Arpa in attesa dei responsi delle campionature: nessuno perché, a causa del danno, l’azienda non ha potuto riprendere l’attività quindi non aveva senso un sequestro cautelativo.

Esito delle campionature fatte:

  • qualità dell’aria negli standard con qualche piccolo scostamento a causa dell’ingente fumo prodotto dalla plastica che si è bruciata;
  • nessun problema nella falda e nelle acque circostanti perché tutto è stato trattenuto dalle vasche di raccolta dell’azienda che essendo ben isolate non hanno permesso nessun travaso;
  • nessun problema né nel terreno rientrante nel recinto aziendale né nei terreni circostanti.

Danni stimati per l’inquinamento: circa € 30.000,00 per lo smaltimento delle acque inquinate finite nelle vasche di raccolta.

Purtroppo in assenza della polizza rc inquinamento questo danno non è stato risarcito all’azienda, per fortuna rispetto al danno complessivo è stato poca cosa rispetto al danno da incendio che è stato pari a € 3.000.000,00.

Riflessioni che emergono da questa case history:

  • nel caso raccontato, se l’acqua inquinata fosse finita o in falda o nei terreni circostanti, invece di essere contenuta nelle vasche, il danno da inquinamento sarebbe stato sicuramente di qualche milione di € e non di soli € 30.000,00 per lo smaltimento dell’acqua inquinata;
  • a scanso di equivoci, in attesa degli esiti delle campionature dell’ARPA, è stata fatta denuncia sulla polizza di responsabilità civile aziendale che aveva una clausola di rc di inquinamento accidentale con un massimale di € 3.000.000,00 che lasciava piuttosto tranquilli;
  • è andata bene che nessun bene dell’azienda si fosse contaminato perché a qual punto, non essendoci la polizza inquinamento, il danno sarebbe rimasto tutto in capo all’azienda.

Vuoi approfondire una delle tante tematiche qui raccontate e/o una di quelle che racconteremo in altri nostri articoli sempre legati all’argomento inquinamento a seguito di incendio? Contattaci! 

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